Ieri, 21 febbraio 2022, si è celebrata la giornata internazionale della lingua madre. Lo dice la parola stessa, lingua madre o lingua materna, è la lingua del nostro cuore, delle nostre radici, della nostra identità. L’italiano è una lingua ricca, elaborata, articolata, profonda, ricca di contraddizioni un pò come a volte siamo noi italiani, eleganti ed eccentrici, passionali, fantasiosi, ricchi di estro e guizzi, un pò matti, non sempre degni eredi dell’arte e della cultura che il nostro meraviglioso paese ci regala e ci consente di abitare.
La lingua si evolve, si adegua ai cambiamenti della comunicazione, si arricchisce di termini stranieri a volte abusati, a volte si impoverisce con sigle ed abbreviazioni, sgrammaticature, semplificazioni demoniache, dimenticanza snob dei bellissimi dialetti dei nostri nonni.
Ci sono diverse parole, anche in dialetto, che porto nel cuore, così come molti inglesismi inutili che pur essendo io una linguista e non una purista, non riesco a sopportare: per esempio il termine schedulare…Funziona così bene pianificare!
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