“…Ma non basta saper evitare le insidie per essere un buon traduttore. Il compito è più arduo: si tratta di trasferire da una lingua ad un’altra la forza espressiva di un testo e questa è un’opera sovrumana, tanto che alcune traduzioni celebri (ad esempio dell’Odissea in latino o della Bibbia in tedesco), hanno segnato delle svolte nella storia delle nostre civiltà…Tuttavia ad ogni traduzione è connessa una perdita inevitabile, paragonabile a quella di chi va dal cambiavalute… tuttavia il traduttore è il solo che legga veramente un testo, magari scoprendone i vuoti o i falsi…”
(Primo Levi, L’altrui mestiere, Tradurre ed essere tradotti”)
Come definire un ottimo traduttore? Un ottimo traduttore è un traduttore invisibile, sa ridipingere un testo abitandolo, adattandolo, riducendo al minimo quel residuo di traduzione che pure è inevitabile esista. A volte la traduzione diventa anche migliore dell’originale.
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