La forza del linguaggio che plasma la realtà

IL LINGUAGGIO DERUBATO O ARRICCHITO

In questi giorni assisto basita al codice di linguaggio imposto dalla Russia. Come forse avrete letto, sono state bandite le parole “guerra” e “invasione”, è in atto una vera e propria propaganda bellica che mostra l’eroismo dei soldati russi e la cattiveria del presunto nemico.

Ebbene, siamo reduci di una pandemia in cui diverse parole, negli ultimi due anni, sono entrate a far parte della nostra quotidianità.

Parole comuni risemantizzate (guanti, mascherina), termini medici divenuti dei classici (tampone), o meno prêt-à-porter (interstiziale, pandemia), anglicismi più o meno inutili (smart-working, lockdown), sigle (COVID, DAD), belligeranti (in prima linea, eroi).

E adesso, adesso che la pandemia ancora non è comunque del tutto risolta?

Arriva una guerra che rischia di divenire mondiale e porta con sé nuovi neologismi:

DENAZIFICAZIONE. Peccato che in Ucraina non esistano nazisti, non c’è un solo deputato nazista in parlamento, non esiste minaccia nazionalsocialista, hanno eletto un presidente ebreo! Putin vuole scambiare le vittime con i carnefici. Attenzione, bisogna sempre fare attenzione alle parole, in tutte le lingue del mondo. Non bisogna usare le parole a sproposito perchè le persone crederanno a ciò che diciamo e la realtà diverrà ciò che abbiamo descritto con le parole.

IL POTERE DELLE PAROLE

Permettetemi di usare un’immagine quotidiana apparentemente molto banale: le parole che usiamo sono come il dentifricio che esce dal tubetto. E’ impossibile rimetterlo dentro. Le parole che pronunciamo restano per sempre. Non è vero che verba volant e scripta manent.

Le parole, specie se ripetute, restano e si sedimentano, sono capaci di convincerci dell’impensabile e di determinare il nostro pensiero. Le parole determinano il pensiero (che può renderci liberi o schiavi), il nostro pensiero determina il nostro comportamento. Il nostro comportamento determina la realtà e i fatti.

Conoscere più lingue apre le porte del nostro sapere, del nostro pensiero, ci fa vedere il mondo con occhi diversi. Ce lo fa raccontare, descrivere in modo diverso e senza ombra di dubbio più ricco e sfaccettato.

Se in Russia “guerra” e “invasione” non sono più termini accettati, ebbene, presto o tardi le persone crederanno, e saranno davvero convinte, che la Russia non abbia invaso l’Ucraina, che la guerra non esista. Non serviranno immagini (comunque censurate o descritte secondo i propri comodi), perché le parole non dette saranno inesistenti così come il concetto che incarnano. La realtà si plasmerà e renderà gli uomini prigionieri e non più liberi di pensare, come fu nelle peggiori dittature durante le pagine più drammatiche della storia europea.

Un’immagine vale più di mille parole: non è vero. Un’immagine la posso descrivere come voglio e farla sembrare ciò che è tramite il modo in cui la racconto. Le parole richiedono tempo per essere lette, dette, capite, interpretate. Un’immagine la posso guardare e restarne colpito nell’immediato, ma non necessariamente significherà qualcosa per me nel lungo termine.

Quello che diciamo è come pensiamo e come siamo, come diventa la nostra realtà.

L’IMPORTANZA DI UN SELF-TALK EFFICACE

Di recente ho letto un articolo sull’importanza di un self-talk efficace: il modo in cui parliamo a noi stessi, il linguaggio con cui comunichiamo con noi stessi determina non soltanto la nostra personalità ma anche il nostro effettivo successo (o insuccesso), al pari di una profezia che si avvera. Ciò che ci diciamo durante i nostri monologhi interiori o guardandoci allo specchio determina cioè non solo ciò che siamo e come ci relazioniamo con gli altri, ma anche la realtà concreta e ciò che ci succede. Come parliamo a noi stessi può aiutare a concentrarci o deprimerci, renderci gioiosi o tristi, performanti o inerti. Può farci essere sicuri di noi stessi ed influenzare pertanto il modo in cui gli altri ci percepiscono e si relazionano con noi,  dunque anche i risultati che ci portiamo a casa e ciò che ci succede. Come parliamo e il linguaggio che usiamo può farci ottenere un lavoro per esempio, può fare sì che gli altri ci percepiscano come sicuri, autorevoli, rassicuranti, può suscitare stima e ammirazione o ottenere esattamente l’effetto contrario. Siete stupiti? Invece è così, tutto parte da noi e dal linguaggio. Sorprendente, vero?

E QUINDI COS’E’ IL LINGUAGGIO?

Dalla pandemia, alla guerra, alla conoscenza di più lingue, al parlare con gli altri, con noi stessi, al pensiero, alla libertà, fino ad arrivare a ciò che realmente ci succede o ci succederà.

Questo è il linguaggio, queste sono le parole. Ciò che siamo, ciò che diventiamo, ciò che ci accade o ci accadrà.

ALESSIA CASTELLI

Interprete, traduttrice e insegnante inglese e tedesco.
Accompagno i miei clienti passo passo nell’internazionalizzazione della loro azienda, nella traduzione di tutti i loro materiali, nell’interpretariato durante fiere, eventi, convegni, riunioni, insegno ai clienti a parlare con il mondo, con cura e attenzione.